“Apologia di Socrate”
come riferita dal testimone Platone
adattamento e regia Adriana Romano
con
Maurizio Castè e Paolo Benvenuto Vezzoso
Socrate è una figura fondamentale per la nascita del nostro pensiero, una figura iconica rimasta nel nostro immaginario anche per la sua scelta di “immolarsi”, di rinunciare a vivere per non rinnegare i principi che aveva sempre professato nel corso della sua vita.
Nonostante i contorni quasi epici di questo personaggio così carismatico, Socrate è stato, portato sulle scene molto raramente. Difficile spiegarne i motivi, visto che processo, sacrifico, complotto sono tutte situazioni drammatiche e quindi altamente teatrali.
Lo spettacolo, frutto di una elaborazione di due opere di Platone, “Apologia di Socrate” e “Critone” ripercorre il pensiero, la vita ed il sacrifico di un uomo così importante per lo sviluppo del nostro io e del nostro pensiero.
All’epoca del processo Socrate aveva settanta anni, e volle difendersi da solo, interrogando i giudici, facendo ironie sui suoi accusatori, utilizzando quel procedimento dialettico che in Atene tutti conoscevano e che lo aveva reso inviso a molti dei suoi concittadini.
Da episodio giudiziario, il processo fu dunque sfruttato da Socrate, ormai anziano, per lasciare un messaggio finale ai suoi concittadini ma ancora valido nei nostri giorni: “il sapere di non sapere”.
Lo spettacolo, destinato agli studenti delle scuole superiori, è rappresentato su richiesta in spazi teatrali e presso le istituzioni scolastiche.
INFO: Angela Lombardi tel. 06 33624641 cell. 347 1777800
w.a. 348 6516133 e-mail lombardi.teatro@gmail.com