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Il canto dell’usignolo

POESIE E TEATRO DI WILLIAM SHAKESPEARE

con Glauco Mauri, Roberto Sturno

Debutto: 22 luglio 2016 - XXVII Civitafestival (Piazza Duomo di Civita Castellana)

Recite effettuate: 40

musiche composte ed eseguite dal vivo

da Giovanni Zappalorto

percussioni  Marzio Audino /Rodolfo Demontis

elementi scenografici  Marta Crisolini Malatesta

Il canto dell’usignolo è una breve favola di Gotthold Ephraim Lessing.

Un pastore, in una triste sera di primavera dice a un usignolo: «Caro usignolo, perché non canti più?»   «Ahimè – rispose l’usignolo – ma non senti come gracidano forte le rane?  Fanno tanto tanto chiasso e io ho perso la voglia di cantare. Ma tu le senti?»

«Certo che le sento – rispose il pastore – ma è il tuo silenzio che mi condanna a sentirle».

Chi ha il dono di «cantare» quindi canti,  per non condannarci a sentire il tanto gracidare della banalità e della volgarità che ci circonda. C’è tanto chiasso intorno a noi che abbiamo bisogno che si alzi un canto di poesia e di umanità.

Glauco Mauri e Roberto Sturno danno voce alle immortali opere di Shakespeare, «l’usignolo» che con il suo canto ci parla della vita di tutti noi. Un caleidoscopio che attinge alle pagine più belle dei capolavori del Bardo di Avon, dall’amore esternato ne I Sonetti, sentimento universale al di là dei generi, a Enrico V, da Come vi piacea Macbeth,da Riccardo II a Timone d’Atene,da Giulio Cesarea Re Leare alla magia di Prospero de La tempesta.

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